Rafforzare la combinazione ‘made in Italy/made in Germany’ per offrire prodotti qualitativamente competitivi

Venerdi’ 9 Febbraio si è svolto a Salerno, presso la libreria Mondadori, la presentazione del libro scritto dal Direttore de ‘L’Inkiesta’ Francesco Cancellato dal titolo: “fattore G. Perche’ i tedeschi hanno ragione”.

Tra gli ospiti intervenuti, oltre ad Antonluca Cuoco, Andrea Marino ed Andrea Bignardi, l’Avv. Angela Marino, http://www.cassandramarinolaw.com , esperta in diritto dell’Unione Europea, che, durante i lavori, ha evidenziato come sia sempre più sentita l’esigenza di discutere di Europa aperta e di Europa dei diritti.
“Abbiamo parlato di Germania – ha chiarito l’Avv. Marino – in un’ottica propositiva ed allo stesso tempo critica. E’ necessario che si rafforzi l’asse italo-tedesca, perchè l’Italia ha potenzialità enormi con il suo made in Italy. La combinazione, poi, del made in Italy e del made in Germany può solo offrire prodotti qualitativamente competitivi. La nostra economia, infatti, come accaduto nel settore automobilistico, puntando su tale connubio, ha serie possibilità di espansione e crescita, soprattutto in termini di export”.

L’intervento dell’Avv. Marino si è inoltre focalizzato sulla questione delle migrazioni, condividendo il modo in cui la Germania, nel 2015, aveva affrontato una questione così sentita anche dall’opinione pubblica.

Angela Merkel nell’annunciare la decisione della Germania di sospendere unilateralemnte il Trattato di Dublino il 25 agosto di quell’anno pronunciava le seguenti parole “in molte regioni del mondo prevalgono guerra e terrore, gli Stati si disintegrano. Per molti anni lo abbiamo letto, ne abbiamo sentito parlare, lo abbiamo visto in televisione. Ma non avevamo ancora sufficientemente compreso che ciò che accade ad Aleppo e Mosul può avere ripercussioni a Essen o Stoccarda”.

In questo modo, in un contesto europeo, in cui il Regno Unito chiudeva l’Eurotunnel,l’Ungheria innalzava muri di filo spinato, la Germania, al contrario, in modo lungimirante, optava per la creazione di corridoi umanitari e di distribuzione dei flussi migratori tra i diversi Paesi europei.

Se la linea, all’epoca tracciata dalla Germania,fosse stata pienamente ed efficacemente condivisa nell’ambito dell’Unione Europea, probabilmente si sarebbe arrivati ad un uso più razionale degli aiuti finanziari stanziati per fronteggiare questa esigenza e la caccia agli scafisti sarebbe stata più seria, con tutte le conseguente in termini di contenimento e controllo dei flussi migratori.

http://www.cassandramarinolaw.com

Convegno Germania


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